Il valore pedagogico del laboratorio

I laboratori linguistici, sono elementi che aiutano l’apprendimento di una materia, a partire dai 3 anni di età.

Sono un aiuto per gli studenti e per i docenti: permettono di amplificare le capacità di ogni professionista nel poter comunicare a più persone.

L’utilizzo della tecnologia negli ambienti di studio, inoltre, riduce il divario tra studenti e scuola, invogliando l’alunno ad assimilare nozioni con una metodica più consona al modo in cui si rapporta ora alla cultura: attraverso i dispositivi elettronici.

Con i laboratori linguistici, l’alunno, già dalla classe prima, viene favorito nello sviluppo della padronanza della lingua, attraverso uno stimolo diretto ed efficace al confronto, alla collaborazione e al colloquio.

Il modello della didattica dei laboratori, si ritrova soprattutto nella pedagogia di Dewey e Kilpatrick, sulla quale si basa il metodo Montessori:

  • Secondo Dewey, la pedagogia deve focalizzarsi nel metodo e abbandonare le nozioni fini a sé stesse, permettendo all’alunno di sviluppare capacità critiche. Le nozioni, quindi, vengono apprese facendo: il bambino è il protagonista attivo del processo educativo e non il ricevente passivo della nozione. La comprensione dei concetti avviene attraverso l’azione e la percezione del mondo.
  • Secondo Kilpatrick, la società può essere trasformata attraverso una riforma dell’attività didattica convenzionale. Lo scopo dell’educazione è di curare lo sviluppo intellettuale della persona tramite le relazioni con gli altri.

La scuola, deve essere fondata su principi di libertà, autonomia morale e rapporto biunivoco tra insegnamento e apprendimento. Il metodo più corretto, quindi, è quello del problem solving, ossia la ricerca autonoma di una soluzione ad alcuni problemi, così da arricchire le proprie conoscenze attraverso la ricerca di altri collegamenti.